L’Ossezia del Sud è una piccola regione facente parte della repubblica della Georgia, nel Caucaso, confinante a nord, con l’ossezia del Nord regione sotto l’egida di Mosca. Dichiaratasi subito indipendente da Tbilisi, dopo la caduta dell'Unione Sovietica rappresenta insieme Abkhazia, altra regione georgiana dichiaratasi autonoma, una spina nel fianco della Georgia e nella volontà del suo presidente Mikhail Saakashivili di portare il paese nella Nato. Aggiungendo Tbilisi al suo puzzle geopolitico, l'Alleanza Atlantica compirebbe un importante passo in avanti nella sua espansione verso est, cosa che non farebbe certamente piacere a Mosca la quale si vedrebbe accerchiata, specie se insieme alla Georgia dovesse entrare nella Nato anche l'Ucraina, per ciò gli scontri iniziati nei primi anni '90 tra le due regioni separatiste e il centro, sono pronti a riesplodere in ogni momento, come un vulcano acquiescente. Da anni il governo statunitense ha spostato le sue mire sulla Georgia.
Il Paese caucasico è divenuto quasi un protettorato made in USA, infatti esperti nella gestione di strutture pubbliche e militari stazionano stabilmente a Tbilisi e le casse del paese caucasico sono rimpinguate da fondi messi a disposizione dal Governo a stelle e strisce. La Federazione Russa, dal canto suo, mantiene da anni sue truppe in Ossezia e in Abkhazia,. Ed ha in pratica russificato la popolazione dei due territori ribelli, concedendo a molti cittadini osseti e abkhazi il passaporto russo e il diritto di voto, come accaduto per le ultime elezioni presidenziali che hanno portato all’elezione di Medvedev al Cremlino. Insomma, sembra la solita storia del territorio irredento, conteso da due stati, il più classico tra i casi bellorum.